Non sopporto le donne che stravedono per gli uomini. Voglio dire,
non sopporto quelle donne che farebbero di tutto per piacere a un uomo, per
entrare nel suo campo visivo, per creare una relazione esclusiva con lui. Sono
quelle che ti farebbero letteralmente lo sgambetto pur di raggiungere per prime
l’oggetto del proprio desiderio.
Ce ne sono alcune che li vorrebbero tutti, non importa se
gli piacciono o no. L’importante è dimostrare che in ogni caso gli uomini sceglierebbero
loro e non un’altra donna, che sarebbero pronti a lasciare moglie e fidanzata pur
di avere loro. Sono quelle passano la serata a cercare di catturare l’attenzione
del tuo uomo, pronte ad approfittare di ogni attimo di distrazione per creare
una situazione di intimità con lui lontano da te. Sono quelle che trovi, dopo
che ti sei assentata solo 5 minuti per andare in bagno, reggere tra le proprie
mani quella di tuo marito, sostenendo che certamente solo perché ora è sposato
non vuol dire che non può più frequentare una vecchia amica. Sono quelle che
poi gli scrivono mail dai toni ambigui (che naturalmente il tuo uomo, come
tutti gli uomini, non coglie - ci fanno o ci sono?), dicendo che certamente voi
non siete così “sciocche” da ingelosirvi solo perché lei è stata un po’
affettuosa a una festa.
Queste donne sono convinte che ogni uomo desidererebbe stare
con loro, che voi siete solo un ripiego, ma che se potesse non avrebbe dubbi
sul chi scegliere.
Ci sono quelle che quando sono in conversazione con un uomo
e un’altra donna guardano negli occhi solo l’uomo, ignorando l’altra se fa un
commento ed escludendola totalmente. Sembra inverosimile, ma succede per
davvero. La prima volta pensate che non abbiano sentito o che siano troppo
infervorate dal discorso per udire la vostra voce tentare di inserire un
commento nella conversazione. Dopo una serie di vani tentativi ammutolite,
certe ormai del fatto che quelle vi stiano ignorando deliberatamente, del tutto
intente a ipnotizzare il malcapitato e a sottolineare la totale irrilevanza
delle vostre opinioni. In questi casi io di solito lascio perdere, non mi
interessa fare a pugni con la virago di turno per ottenere l’attenzione esclusiva
di un uomo e sgombro il campo. La mia filosofia è più da “siediti lungo la riva
del fiume e aspetta: prima o
poi vedrai passare il cadavere del tuo
nemico” che da “lotta fino alla morte pur di averla vinta”.
Poi ci sono quelle che sembrano timide e innocue,
vulnerabili e sensibili, sono sole, hanno bisogno di voi, di un’amica vera per
superare le proprie insicurezze, per entrare finalmente in un gruppo di amici
(il tuo) e passare qualche weekend in compagnia invece che a casa a guardare la
tv. Loro un po’ vi ammirano e vi fanno sentire generose e magnanime a prendervi
cura di casi umani simili. Quanto vi sbagliate. Appena si sentono un po’ sicure
e, grazie a voi, hanno acquistato una posizione nel vostro gruppo (diventato
ormai anche il loro), improvvisamente si trasformano nel vostro peggior nemico,
organizzano serate senza coinvolgervi, nelle conversazioni non fanno altro che
contraddirvi e fare commenti odiosi su quello che dite e fate, sottolineando i
vostri errori e raccontando aneddoti imbarazzanti per mettervi in difficoltà
davanti a tutti. Presente “Eva contro Eva”? Ecco la stessa cosa, sono le famose
passive aggressive, che ti giocano con la loro finta fragilità. Se ci si
mettono sono molto più forti di quello che credevate e vi colgono impreparate perché
proprio tanta violenza non ve la aspettavate.
E ci anche sono quelle che desiderano sempre l’uomo di un’altra.
Incapaci di tenersi un uomo tutto per sé, si innamorano proprio del tuo e fanno
di tutto per portartelo via. Ma dov’è finita la solidarietà femminile? Forse non
esiste o se esiste è molto rara, da tenere stretta e da coltivare.
È facile diventare questo tipo di donna se non si sta
attente. È facile diventare “l’altra” di turno, quella che distrugge la vita di
un’altra donna, convinta che i propri desideri e sentimenti siano di gran lunga
più importanti dei suoi. Anche a me è capitato di essere quel tipo di donna una
volta. E mi sono sentita così male dopo, quando ho realizzato quello che era
successo e cioè che mi ero trasformata proprio in uno di quei cliché che tanto
odiavo, che ho giurato a me stessa che non sarebbe mai più capitato.
È successo che mi sono presa una cotta per uno, che si era
appena fidanzato con un’altra. Appena si è messo con lei, ho pensato che in
realtà piaceva a me e che non era giusto che stesse con quell’altra. Insomma, tanto ho fatto che sono riuscita a
uscire con lui. Dopo di che lui ha lasciato l’altra senza spiegazioni e ci
siamo frequentati per un po’. Mal me ne incolse. Si è rivelato uno stronzo
incredibile, uno di quei narcisi che sembrano avere come unica missione quella
di farvi sentire delle gigantesche m… Ma questa è un’altra storia. Alla fine di
quello sciagurato mese in cui siamo usciti insieme, lui è tornato dall’altra,
che nel frattempo non si spiegava il perché fosse stata così brutalmente mollata,
e io sono rimasta lì a piangere, con la vanità ferita e il mio ego
completamente devastato. Ben mi stava! Mi
ero trasformata proprio in quel tipo di donna che disprezzavo, che cerca di
portare via la felicità altrui e che è solo capace di rendere terribilmente
infelici sé e gli altri (poi so che i due sono rimasti insieme un bel po’, ma
da anni non più notizie, non so se anche l’“altra” si sia poi resa conto di che
schifo d’uomo era lui e se se ne sia infine liberata).
Sono cose che capitano, conosciuta una le hai conosciute
tutte. Ce ne sono diverse varianti, quella bella e fatale, quella insicura e
infelice, quella bruttina ma con argomenti, quella che ti si finge amica e
quella che da subito ti dichiara guerra. Ci metti un po’ a realizzare che
questi tipi di donna, quelli che odiano le altre donne e stravedono per gli
uomini, esistono e che devi stare in guardia. Una volta acquisita questa
consapevolezza impari a riconoscerle e tenerle alla larga.
Solo che a volte tenerle lontane è impossibile, te le
ritrovi al lavoro e sono proprio quelle che cercano di farti le scarpe
conquistando l’ammirazione del capo. Eccola lì, appena arrivata in ufficio, ti
dispensa sorrisi con il coltello nascosto dietro la schiena. Questa volta io non
intendo imbracciare le armi. Il mio capo non è mio marito e non devo lottare
per essere la sua preferita. Credo che in questo caso starò attenta a non fare
passi falsi e a non cadere nelle trappole e mi limiterò a comportarmi il più
correttamente possibile, senza però farmi mettere i piedi in testa. Chissà se è
vero che alla lunga fare quello che è giusto paga. Chissà se hanno ragione i cinese
e che se aspetti sulla riva del fiume la corrente ti poterà i risultati della
tua pazienza, dimostrandoti che nella vita “spesso è il nuotatore più forte che
annega”. Vedremo. Intanto mi sfogo un po’ scrivendo sul blog.